Ogni singola decisione, anche la più insignificante, innesca nel gruppo delle dinamiche che possono determinare il rendimento della squadra nella gara successiva o nell'intero campionato. Niente va preso alla leggera, nessuno va lasciato per strada, ogni decisione va ponderata e deve essere coerente con tutte quelle prese in precedenza.
Nella mia piccola e insignificante esperienza mi sto scontrando con una realtà in continua evoluzione, con personalità differenti ed uniche che vanno trattate ed affrontate in maniera differente, pur mantenendo una linea univoca di riferimento.
La cosa più brutta dell'allenare una squadra è di dover fare delle scelte, preferendo alcuni giocatori ad altri, una parte significativa e determinante del lavoro di allenatore, la scelta degli elementi da mandare in campo rappresenta uno dei principali elementi che determinano il risultato delle partite, direttamente ed indirettamente.
Comunque fondamentale è il lavoro, prepararsi al meglio aiuta ad affrontare le varie situazioni che si possono presentare nel corso di un incontro con maggiore tranquillità, migliora le capacità di adattamento di ciascuno, aumenta la sicurezza nei propri mezzi, migliora i fondamentali. L'allenamento costante e ben strutturato è la chiave dei successi.
Occorrono anche altre doti, quelle di motivatore, di confessore, di compagno, di condottiero e tante altre ancora.
E' difficilissimo stare fuori, guardare gli altri giocare ed avere voglia di entrare in campo per fare qualcosa per la squadra, ma è un atteggiamento sbagliato. L'allenatore può, e deve, fare molto per vincere la partita, per questo motivo deve rimanere sempre concentrato su quello che accade per rilevare tempestivamente eventuali situazioni da correggere, interventi da fare, aggiustamenti, sostituzioni, cambi di marcatura e tutti quegli accorgimenti che possono migliorare il rendimento della propria squadra.
Sarà per questo che alla fine della partita sono più stanco di quando giocavo.